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RECEPTIO 2021 : Falsificare la Storia: falsari elvetici, falso Medioevo e Rinascimento in Svizzera | |||||||||
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Call For Papers | |||||||||
(English below)
Gentili Professori, cari colleghi e amici, Abbiamo il piacere di annunciare l’apertura della call for papers per la giornata di studi dal titolo "Falsificare la Storia: falsari elvetici, falso Medioevo e Rinascimento in Svizzera", che si terrà in doppia modalità (sia telematica, sia in presenza), presso il Research Centre for European Philological Tradition di Lugano (villetta Giambonini, viale Castagnola 27) l’8 maggio 2021. Ci si concentrerà in particolare su alcuni aspetti specifici: 1) falsi di epoca romana, creati durante il Rinascimento da artisti provenienti dalla Svizzera e in particolare dalla Svizzera italiana; 2) I falsi capolavori o manufatti medievali e rinascimentali ricreati tra Otto e Novecento, a cui va aggiunta l’architettura in stile Boito, che riprende motivi classicheggianti falso-rinascimentali; 3) Falsi documenti alto-medievali in Svizzera; 4) Falsi quadri ottocenteschi di pittori svizzeri. Nel Rinascimento, il trionfo della nuova moda erudita del collezionismo riporta in auge la copia di statue classiche, epigrafi, gemme, monete, motivata non tanto dalla perpetrazione di intenti fraudolenti, ma più da «seduzioni intellettuali» che mirano «soprattutto a ricreare un passato più rispondente ai gusti dei lettori e degli studiosi contemporanei di quanto lo fosse la realtà del mondo antico svelata dall’indagine scientifica» (Grafton 1996). L’obiettivo di un’indagine incentrata sul falso in area elvetica non è evidentemente quello di fornire una teorizzazione generale sulla falsificazione. Lo scopo ragionevolmente conseguibile è quello di studiare da vicino singoli casi, «storie in miniatura» (Ginzburg 2006) di contraffattori che hanno operato sotto mentite spoglie, per cogliere le motivazioni a fondamento delle loro imprese, i metodi con cui le hanno perseguite, i risultati ottenuti e la fortuna. Partendo da queste premesse, il workshop si occuperà di affrontare il tema dei falsi in area elvetica seguendo molteplici e innovative prospettive. Si esamineranno casi di opere d’arte falsificate non solo in epoca medievale e rinascimentale, ma anche tra Otto e Novecento, per far luce in un arco di tempo sufficientemente ampio su procedimenti sottesi a pratiche ancora poco indagate dagli studiosi. Il centro dell’indagine sarà la Svizzera e, in particolare, l’area italofona, attraverso un esame di falsi creati in territorio elvetico oppure realizzati da cittadini svizzeri o, ancora, da personaggi le cui vicende mostrano un legame particolare con la Confederazione. Nel convegno saranno coinvolti esperti di diverse discipline: filologi, codicologi, storici dell’arte e dell’architettura collaboreranno con l’intento di proporre un dibattito il più possibile vario e capace di far sorgere nuovi interrogativi. La dimensione transdisciplinare del progetto e il coinvolgimento di ambiti culturali fra loro diversi consentiranno di esaminare in maniera più approfondita fenomeni eterogenei ma accomunati da simili prospettive. Tra i numerosi casi di studio che verranno affrontati, si annoverano le falsificazioni otto-novecentesche di quadri, sculture e pregiati oggetti d’arredo attribuiti al Cinquecento. Sarà invece presa in esame, dal punto di vista dell’architettura, la questione dello stile neorinascimentale o stile Boito, che all’inizio del Novecento ha stimolato l’attività di numerosi architetti attivi in area elvetica, tra i quali alcuni importanti progettisti ticinesi come Americo Marazzi e Bernardo Ramelli. Il workshop affronterà inoltre il dibattito sull’autenticità di opere d’arte laddove siano presenti legami con la Confederazione. Si invitano dunque dottorandi e giovani ricercatori a proporre interventi corrispondenti agli ambiti di indagine indicati, inviando un abstract di massimo 2500 caratteri (spazi inclusi) e una breve scheda biobibliografica (1500 caratteri) entro domenica 18 ottobre 2020, all’indirizzo info@receptio. L’esito della selezione sarà comunicato a partire da metà novembre. Gli interventi non dovranno eccedere la durata di 30 minuti. Gli atti della giornata di studi verranno pubblicati dalla casa editrice RECEPTIO Academic Press Ltd di Londra entro un anno. Dear Professors, dear colleagues and friends, We are pleased to announce the opening of the Call for papers for the Workshop entitled "Falsificare la Storia: falsari elvetici, falso Medioevo e Rinascimento in Svizzera", which will be held in a blended mode at the Research Center for European Philological Tradition (RECEPTIO) in Lugano, on May 8, 2021. The workshop will focus on some specific topics: 1) Forgeries from the Roman era, created during the Renaissance by artists from Switzerland, with particular reference to Italian-speaking Switzerland; 2) The fake medieval and Renaissance masterpieces or artifacts forged between the nineteenth and twentieth centuries; 3) Fake early medieval documents forged in Switzerland; 4) Fake nineteenth-century works by Swiss painters. The workshop will deal with the issue of fakes in the Swiss area following multiple and innovative perspectives. Cases of falsified works of art will be examined not only in the Middle Ages and the Renaissance, but also between the nineteenth and twentieth centuries, in order to shed light over a sufficiently long period of time on procedures underlying practices still little investigated by scholars. The center of the investigation will be Switzerland, with a particular focus on the Italian-speaking area, through an examination of forgeries created in Swiss territory or made by Swiss citizens or, again, by people whose activities show a particular link with the Confederation. Experts from different disciplines will be involved in the conference: philologists, codicologists, art and architecture historians will collaborate with the aim of proposing a debate as varied as possible and capable of raising new questions. The transdisciplinary dimension of the project and the involvement of different cultural spheres will allow a more in-depth examination of heterogeneous phenomena but sharing similar perspectives. Among the numerous case studies that will be addressed, there are the nineteenth-twentieth-century falsifications of paintings, sculptures and precious furnishing objects attributed to the sixteenth century. From an architectural point of view, on the other hand, the question of the Neo-Renaissance style or Boito style will be examined, which stimulated, at the beginning of the twentieth century, the activity of numerous architects active in the Swiss area, including some important Ticino architects such as Americo Marazzi and Bernardo Ramelli. The workshop will also address the debate on the authenticity of works of art in case there was a connection with the Confederation. Therefore, PhD students and young researchers are invited to submit their contributions corresponding to the above-mentioned areas of investigation, by sending an abstract of up to 2500 characters (including spaces) and a short bio-bibliographic form (1500 characters) to info@receptio.eu by Sunday 18th October 2020. The outcome of the selection will be communicated starting from mid-November. The interventions must not exceed 30 minutes. The contributions will be published by the RECEPTIO Academic Press Ltd of London within one year. |
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